Ieri sera, facendo distrattamente zapping, sono capitato su Porta a Porta.
Stavano parlando dell'influenza aviaria.
Anche se erano passate le dodici e mezza, mi sono intrattenuto un pò per via dell'interesse che ho nell'argomento.
Per rassicurare i telespettatori, Bruno Vespa ha lanciato un collegamento con Arcole, una cittadina in provincia di Verona, all'interno dello stabilimento di una nota casa allevatrice di polli, è il caso di dire, preparati in ogni salsa.
Il tecnico dall'interno dello stabilimento si è dilungato in una spiegazione fiume su come la sicurezza di prevenzione dal contagio è garantita in sostanza dal fatto che questi animali non hanno assolutamente nessun contatto con l'esterno, da dove potrebbero essere contagiati venendo a contatto con animali selvatici.
Cioè durante la loro breve vita non respirano mai una boccata d'aria fresca.
Tra l'altro una informazione che il tecnico premurosamente ci offriva e che fino dalla fine del 1800 si conosce l'influenza aviaria, anche se non nella forma pericolosa anche per l'uomo che si sta diffondendo ora, e questo tipo di precauzioni, oltre ad essere state intensificate già dai primi allarmi, sono comunque la norma in questo tipo di allevamenti.
Il nome del luogo dal quale trasmettevano queste belle immagini si chiamava ingrassatoio (si trattava di un enorme capannone) e gli animali inquadrati dalle telecamere erano sul suolo ed ammassati, ovvero stipati uno vicino all'altro come in un concerto rock, mentre si nutrivano da una serie di bocchette messe li apposta. Mangia che ti passa.
Un concerto rock lungo una vita.
In genere i concerti rock durano poco e si fanno all'aperto.
Noi al sicuro dall'influenza aviaria (forse), e loro dentro un lager.
Poveri polli.