Il futile blog del Prof.Magneto

"L'atteggiamento che ognuno ha verso la vita, determina l'atteggiamento che la vita avrà verso la calamita"

Ovvero: Le elucubrazioni, vicissitudini, avventure ed opinioni del Prof.Magneto!

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Un mattacchione che alla sua età gioca ancora con le calamite.
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lunedì, 20 marzo 2006

Il grande Andrea Pazienza



Segnalo a tutti l'uscita di quattro Albi (e sbrigatevi che il primo potrebbe non trovarsi più in edicola, che è uscito Venerdì scorso) del grande artista che (purtroppo) fu Andrea Pazienza.

Inanzitutto sappiate che escono con l'Espresso al costo di 8,10 euro più quello del settimanale, e se non vi piace la testata, vi consiglio di comprarlo ugualmente.
Al limite terrete questa chicca di albo per gettate via il giornale che se poi vi piace è anche meglio: avrete più cose da leggere!

L'Albo è stato curato molto bene dalla Panini.

Ecco un link ad una pagina promozionale dell'Espresso.

Ne è passato di tempo, da quel lontano 16 Giugno del 1988, quando Andrea ci lasciò tragicamente che aveva da poco compiuto 32 anni.

Ne avrebbe compiuti 50, il 23 Maggio di quest'anno, chissà cosa avrebbe potuto realizzare in altri 18 anni di vita, se già a quell'età aveva creato delle cose bellissime (erano passati solo 11 anni dalla sua prima pubblicazione): era conosciuto ed apprezzato in tutta Italia e la sua fama stava sconfinando.

Ma chi era Andrea Pazienza?

Difficile dare la definizione di un talento di questo tipo, volendo potremmo dire che un eclettico fumettista (anche se la definizione "fumettista" è parecchio stretta) in grado di narrare le sue storie sia con infinita poesia ma anche con cruda immediatezza, ed a seconda di quello che doveva o voleva rappresentare variava a piacere stile, tecnica strumenti e tratto, dando di volta in volta sensazioni, seppur contrastanti da tavola a tavola, che seguivano perfettamente il percorso narrativo.

In alcune sue storie non era affatto difficile vedere una tavola dipinta ad olio, quella seguente fatta a china, quella dopo con i pastelli e così via.....
Il bello è che Andrea Pazienza era dotato di grande sensibilità ma anche notevole gioia di vivere, e tutto questo si riversava nelle sue tavole che spesso erano divertentissime a causa diella comicità ed ironia che inevitabilmente le permeava.

Se mi si consente il paragone, Andrea Pazienza era l'eclettico del'arte figurativa come Alessandro Bergonzoni lo è della parola.

Vi segnalo un sito dedicato ad Andrea Pazienza, essenziale ma carino, sul quale troverete una bella biografia, alcune immagini, tavole e video.
Purtroppo qualcosa ha impedito al sito ufficiale di Andrea Pazienza di funzionare, speriamo si riprenda presto!

La conclusione la lascio ad una breve e poetica tavola di Andrea.
Grazie Andrea per averci dato così tanto, anche se te ne sei andato via così presto.


postato da: ProfMagneto alle ore 23:54 | link | commenti
categorie: cultura, arte, internet
giovedì, 02 marzo 2006

Predisporsi al micidiale - Resoconto

Era veramente da tanto tempo che non riuscivo più a vedere uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni.

E tutto questo mi mancava davvero.

Finalmente, Martedì sera, una serie di fortunate coincidenze mi ha portato finalmente a teatro a vedere il suo ultimo lavoro.

La serata è stata fenomenale sia per lo spettacolo ma anche per la presenza degli amici che hanno condiviso con me questa sublime esperienza teatrale.

Devo in particolar modo ringraziare Marok per aver acquistato i biglietti (io non ce l'avrei mai fatta) ed Ivan per aver partecipato, allietando ulteriormente la nostra serata, nonostante il giorno dopo avesse in programma una levataccia terribile!



Il Dottor Marok ed Ivan Piombino animano la cena in pizzeria

Una cena insieme nella pizzeria prospicente al teatro e via! Ci siamo tuffati nel mondo ipercubico di "Predisporsi al micidiale" !

Lo spettacolo è iniziato subito con una mitragliata di parole, concetti, interruzioni auto generate, giochi linguistici.
Insomma, un folle miscuglio di lingua suoni frasi verbi ed idee iperboliche.

Bergonzoni parla di se che allestisce uno spettacolo teatrale. O meglio avrebbe voluto allestire un opera, se non fosse per le situazioni paradossali che gli stessi personaggi dell'opera creano.
E questo è solo lo spunto per cominciare!
Perchè il paradosso è dietro l'angolo.
Il paradosso di un attore che recita un monologo, continuamente interrotto dall'autore, cioè da se stesso, per meglio chiarire i concetti e gli accadimenti di contorno di questa opera, ovvero spettacolo.
Il paradosso di un testo che non si sa quanto sia scritto e quanto improvvisato, e fino a che punto parli dello spettacolo stesso oppure dell'opera nello spettacolo.
Il paradosso di uno spettacolo estremamente divertente e gradevole, che riesce ad esserlo pur non presentando un minimo accenno di volgarità o scontatezza, e trabocca di intelligenza comica ed arguzia.

Il pubblico in Galleria ed in Platea applaudiva, sussultava, rideva ad ogni singola frase, suono, trovata.
Il bello degli spettacoli di Bergonzoni è che ad un certo punto il pubblico prende ritmo, ridendo a cadenza per i giochi linguistici e per le trovate comiche!

Alla fine del monologo senza fiato (che dura più di un ora e mezza) uno scroscio di applausi che non voleva propro terminare ha costretto l'autore a concedere il primo bis.

I bis sono diventati 4, perchè ogni volta un'altra valanga di applausi numerosi ed affettuosi del pubblico richiamavano Bergonzoni in sala!

Alla fine siamo usciti dalla Galleria ed abbiamo avuto il piacere e l'onore di salutare l'autore-attore, insieme ad un nugolo di altri fan.



Ivan Piombino, Alessandro Bergonzoni e .... me. Il Dottor Marok scattava!

La serata si è conclusa immediatamente per Ivan che è dovuto fuggire verso la sua levataccia, mentre io e Marok ci siamo diretti a rinfrescare le nostre gole assetate: io in particolare stavo subendo gli effetti della pizza napoletana che avevo mangiato a cena: le acciughe si sono fatte sentire!

Non l'ho ancora letto (sappiate che l'ho comprato e me lo son fatto autografare) ma leggerò il suo ultimo libro:
"Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa"

Per gli sfortunati che ancora non hanno potuto ascoltarlo dal vivo, vi rimando direttamente ai file audio del primo bis e del secondo bis registrati in uno spettacolo a Ferrara. Questi file audio sono presenti nella ricchissima sezione AUDIO del sito di Alessandro Bergonzoni sul quale vi invito a fare un bel giretto e magari di incominciare a leggere qualcosa di lui a partire da "Le balene restino sedute" un libro che è ormai sedicenne (è del 1990) ma che è bellissimo e consiglio vivamente.

Beh, adesso vi saluto e vado a riposare: scrivo la sera prima di quando leggerete e domani mi aspetta una lunga giornata!

postato da: ProfMagneto alle ore 01:38 | link | commenti (5)
categorie: cultura, racconti, arte, internet
martedì, 28 febbraio 2006

Predisporsi al micidiale

Stasera, se non avrò intoppi, assisterò allo spettacolo teatrale di Alessandro Bergonzoni: "Predisporsi al micidiale".
Era veramente tanto tempo che non riuscivo più a vedere uno spettacolo di questo fantastico autore dalle sovraumane capacità di manipolazione del linguaggio.
Giusto per darvi un'idea, qui sotto vi ho riportato l'autointervista che compare sul suo sito, che vi invito a visitare (c'è anche un apposito banner qui a destra).

Se siete in vena di acquistare libri, incominciate pure dal bellissimo "Le balene restino sedute" o scegliete altro dall'elenco pubblicato sul sito di cui sopra.

Vi racconterò dello spettacolo, appena possibile. Adesso vado a nanna (scrivo la sera di Lunedì) che è tardi...

Cosa mi aspetto da chi vedrà per la prima volta "Predisporsi al micidiale"?

Che quando introdurrò temi come la reazione dei chiodi claustrofobici, i rapporti tra agonia e agonismo, compasso e compassione, o come la rapidità delle colle o anche la solitudine dei lobi negli spettatori esploda l'idea dell'altro e dell'oltre, dato che ho voluto scrivere di un argomento che è proprio l'inaudito immediato, attraverso il mai detto e il mai pensato estemporaneo esternato a ciò che, e scusami se dico a ciò che, nessuno si possa riconoscere in quello che c'è di rassicurante, vicino e affettuosamente condiviso da loro.

Quali sono le priorità che ho in "Predisporsi al micidiale"?

Nello spettacolo la mia mente è aperta davanti al pubblico: mi squarto e ne faccio un'autopsia comica e ho la necessità di essere creativo non giornalistico o parodistico, soprattutto in quest'epoca dove sembra che tutto debba essere denuncia o spiegazione ma nell'arte, al contrario, le parole devono servire all'impossibile, alla complicazione della mente, devono permettere solo di andare altrove, di avere il piacere della "sparitualità", per seguire tutte le cose che spariscono e che sono anche spirituali...

Ho un momento particolarmente amato nel nuovo lavoro che mi ha aperto nuovi spazi, nuovi orizzonti tra la amigdala e l'ippotalamo?

Bella domanda! Mi coglie un po' alla sprovvista...
Un momento particolarmente amato è forse quando analizzo la nascita del concetto della manutenzione dell'odio, dell'oceano in pillole e della ghigliottina che vuol far di testa sua; il tutto nato dall'estremo possibilismo infinito delle combinazioni immaginifiche (e so di aver detto roba grossa).

Ho mai pensato di cantare un'opera o di raccontare un avventura lirica?

Fino allo spettacolo precedente no mai, in questo spettacolo invece sì e l'opera è: "Pioggia dorata su concerto all'aperto di Rackmaninhof una sera fresca fresca, a proposito passami lo scialle è in macchina allora vallo a prendere io non sono mica il tuo cameriere ah no? allora me ne vado, il conto per favore!"
Sottotitolo: "Vuole la ricevuta?".
postato da: ProfMagneto alle ore 01:59 | link | commenti
categorie: cultura, arte